Lotta alla spreco alimentare.

L’impegno di Comieco nella lotta allo spreco alimentare

Imballaggi in carta e cartone: campioni di sostenibilità contro lo spreco alimentare

In un anno una famiglia italiana getta in media 145 kg di cibo nei rifiuti: uno spreco di risorse e ricchezza insostenibili. Lo spreco alimentare in Italia ammonta a circa 16 miliardi di euro all'anno, che corrisponde all'1% del PIL. Dal punto di vista normativo, l'Italia, ha compiuto un grandissimo passo in avanti: nel 2017 è infatti entrata in vigore la Legge 166/2016 (c.d. Legge Gadda) finalizzata alla riduzione dello spreco e che incentiva e promuove il più possibile la donazione, la trasformazione, la redistribuzione delle eccedenze non solo alimentari e lungo tutta la filiera.

IN CHE MODO CARTA E CARTONE POSSONO ESSERE I "MOTORI" DELLA LOTTA ALLO SPRECO ALIMENTARE?



A MONTE. IL PACKAGING DI PRODOTTO

Gli imballaggi in carta e cartone - per le loro caratteristiche di praticità, sicurezza e funzionalità - sono tra i migliori "alleati" della lotta contro lo spreco di cibo. Il 58% degli imballaggi in carta e cartone prodotti in Italia, la cui quota cresce sempre di più nella raccolta differenziata, sono utilizzati nel settore alimentare. Il packaging protegge il prodotto e fornisce al consumatore le informazioni per un'adeguata conservazione. Basti pensare che, nei Paesi come il nostro ad elevata concentrazione industriale e dove vi è una forte presenza di imballaggio, il deterioramento della merce è stato minimizzato e oggi si attesta intorno al 2-3%, mentre nei Paesi in via di sviluppo si arriva fino al 50%.

A VALLE. LA DOGGY BAG PER LA RISTORAZIONE

Nel 2015 Comieco ha commissionato un’indagine a Last Minute Market sul tema degli sprechi alimentari nella ristorazione: solo il 10% di chi frequenta ristoranti è solito portare a casa gli avanzi; altri 4 su 10 lo fanno ogni tanto. E chi non lo fa è, prevalentemente, per imbarazzo o per non vera disponibilità dei ristoratori; il 15% segnala anche la mancanza del contenitore adatto. I ristoratori, poi, sono percepiti come disponibili solo in meno del 40% dei casi. Che una certa sensibilità al tema ci sia da parte degli italiani è dato dal fatto che 1 su 2 sarebbe disponibile anche a pagare – poco – per avere un contenitore in cui poter portare via gli avanzi. Così, nel contesto di EXPO2015, nasce Doggy Bag – Se avanzo mangiatemi, un progetto ideato da Comieco, in collaborazione con Slow Food Italia e la prestigiosa regia dell’Arch. Michele De Lucchi e del prof. Andrea Kerbaker, che hanno coordinato un team di importanti professionisti (i designer Francesco Faccin, Giulio Iacchetti, Matteo Ragni e Chiara Moreschi e gli illustratori Beppe Giacobbe, Guido Scarabottolo e Olimpia Zagnoli). Un progetto caratterizzato da una forte valenza sociale, culturale ed ambientale che ha promosso e stimolato l’impegno di consumatori e ristoratori con l’adozione di doggy bag d’autore per valorizzare vini o cibi che i clienti non terminano. Positive le esperienze maturate in oltre 200 ristoranti tra Milano, Varese, Bergamo e Roma. L’interesse dei cittadini ci ha dato ragione: da Waste Watcher 2017 emerge che la doggy bag è giudicata opzione “valida” nella prevenzione degli sprechi per l’80% degli italiani. Il gap legato all’elemento vergogna e imbarazzo è ancora sentito, ma superabile con una sorta di “istituzionalizzazione” nelle sedi di ristorazione a livello capillare e nazionale: la recente collaborazione tra FIPE e COMIECO punta quindi ad ampliare il raggio di azione del progetto, portando le pratiche e colorate doggy bag nei ristoranti di tutto il territorio italiano.

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Gli imballaggi in carta e cartone - per le loro caratteristiche di praticità, sicurezza e funzionalità - sono tra i migliori "alleati" della lotta contro lo spreco di cibo. Il 58% degli imballaggi in carta e cartone prodotti in Italia, la cui quota cresce sempre di più nella raccolta differenziata, sono utilizzati nel settore alimentare. Il packaging protegge il prodotto e fornisce al consumatore le informazioni per un'adeguata conservazione. Basti pensare che, nei Paesi come il nostro ad elevata concentrazione industriale e dove vi è una forte presenza di imballaggio, il deterioramento della merce è stato minimizzato e oggi si attesta intorno al 2-3%, mentre nei Paesi in via di sviluppo si arriva fino al 50%.


A VALLE. LA DOGGY BAG PER LA RISTORAZIONE 


Nel 2015 Comieco ha commissionato un’indagine a Last Minute Market sul tema degli sprechi alimentari nella ristorazione: solo il 10% di chi frequenta ristoranti è solito portare a casa gli avanzi; altri 4 su 10 lo fanno ogni tanto. E chi non lo fa è, prevalentemente, per imbarazzo o per non vera disponibilità dei ristoratori; il 15% segnala anche la mancanza del contenitore adatto. I ristoratori, poi, sono percepiti come disponibili solo in meno del 40% dei casi. Che una certa sensibilità al tema ci sia da parte degli italiani è dato dal fatto che 1 su 2 sarebbe disponibile anche a pagare – poco – per avere un contenitore in cui poter portare via gli avanzi. 

Così, nel contesto di EXPO2015, nasce Doggy Bag – Se avanzo mangiatemi, un progetto ideato da Comieco, in collaborazione con Slow Food Italia e la prestigiosa regia dell’Arch. Michele De Lucchi e del prof. Andrea Kerbaker, che hanno coordinato un team di importanti professionisti (i designer Francesco Faccin, Giulio Iacchetti, Matteo Ragni e Chiara Moreschi e gli illustratori Beppe Giacobbe, Guido Scarabottolo e Olimpia Zagnoli). Un progetto caratterizzato da una forte valenza sociale, culturale ed ambientale che ha promosso e stimolato l’impegno di consumatori e ristoratori con l’adozione di doggy bag d’autore per valorizzare vini o cibi che i clienti non terminano. Positive le esperienze maturate in oltre 200 ristoranti tra Milano, Varese, Bergamo e Roma. 

L’interesse dei cittadini ci ha dato ragione: da Waste Watcher 2017 emerge che la doggy bag è giudicata opzione “valida” nella prevenzione degli sprechi per l’80% degli italiani. Il gap legato all’elemento vergogna e imbarazzo è ancora sentito, ma superabile con una sorta di “istituzionalizzazione” nelle sedi di ristorazione a livello capillare e nazionale: la recente collaborazione tra FIPE e COMIECO punta quindi ad ampliare il raggio di azione del progetto, portando le pratiche e colorate doggy bag nei ristoranti di tutto il territorio italiano.
 



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