04/07/2023

Carta e cartone, dal PNRR un nuovo slancio al settore

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza investe nell’ampliamento e nel rinnovo degli impianti per il trattamento dei rifiuti cartacei, con benefici concreti su ambiente e occupazione.

E' il momento di cambiare carta. O meglio di investire negli impianti di trattamento dei rifiuti cartacei per farne un volano della transizione ecologica: le cifre a disposizione, grazie al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, sfiorano il mezzo miliardo.

Infatti, il PNRR – il piano di rilancio economico e sociale supportato dai finanziamenti dell’Unione Europea in risposta alla crisi pandemica - punta con decisione sull’industria cartaria, confermando così l’importanza di questo settore e il suo ruolo nel processo d’innovazione tecnologica, nell’ottica di uno sviluppo sostenibile e di una transizione verso un’economia circolare.

Lo confermano i dati - che vedremo in seguito - emersi da uno studio realizzato da Nomisma e promosso da Comieco insieme al Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, presentato il 27 giugno 2023 alla Camera dei Deputati, alla presenza di rappresentanti istituzionali e del mondo dell’impresa.

Il contributo del PNRR alla filiera cartaria

Il PNRR stanzia un finanziamento di oltre 128 milioni di euro, in aggiunta agli investimenti previsti dalla filiera cartaria, per un totale di oltre 466 milioni di euro. Una cifra che consentirà di rinnovare numerosi impianti e di inaugurarne di nuovi.

Nello specifico, sono stati ammessi a cofinanziamento 46 progetti relativi a impianti di trattamento dei rifiuti cartacei (22 nuove strutture e 24 interventi di miglioramento e ampliamento), 22 progetti sviluppati dalle cartiere (2 nuovi impianti e 20 piani di ammodernamento) e 2 nuovi impianti per il trattamento finale degli scarti provenienti dal pulper delle cartiere. Sarà così possibile incrementare l’attività e migliorare l’efficienza degli impianti, in linea con gli obiettivi previsti dall’Europa per un riciclo diffuso e di qualità.

Un’azione mirata, da Nord a Sud

Un aspetto che storicamente penalizza la  filiera cartaria – come molti altri settori - e in modo più evidente il tasso di raccolta differenziata e di riciclo, è il divario tra Nord e Sud Italia. Ancora oggi finiscono in discarica circa 830mila tonnellate nel complesso, 440mila delle quali al Sud.

Il PNRR interviene in modo omogeneo con progetti che riguardano 25 strutture nel Nord Italia, 18 nel Centro e 27 nel Mezzogiorno, e contributi allocati per il 60% al Centro-Sud. L’obiettivo è portare l’infrastrutturazione per il riciclo di carta e cartone nelle diverse aree del Paese allo stesso livello: lo studio stima un incremento complessivo della capacità di trattamento della filiera di oltre 700mila tonnellate, che sommato all’aumento della capacità produttiva delle cartiere consentirà di migliorare la qualità della carta recuperata e di gestire maggiori volumi di raccolta differenziata.

Filiera cartaria e occupazione

Infine, è importante sottolineare come lo sviluppo della filiera cartaria determini non soltanto vantaggi concreti sul piano ambientale, ma, di conseguenza, abbia una rilevante ricaduta positiva anche sul piano occupazionale. Tra 2013 e 2021 l’occupazione delle cartiere e degli impianti di trattamento dei rifiuti cartacei è aumentata del 2,5% all’anno; grazie ai finanziamenti del PNRR il tasso si attesterà al 3,5% fino al 2026. Nel complesso, la capacità di investimento delle imprese coinvolte aumenterà, in media, del 21% all’anno per i prossimi dieci anni, mentre al sud potrà raggiungere il 34%.

L’attenzione del PNRR per il settore di carta e cartone, con la sinergia tra risorse pubbliche e investimenti privati, è un volano determinante per la raccolta differenziata in Italia. Procedendo in questa direzione, il nostro Paese potrebbe superare in anticipo l’obiettivo europeo dell’85% di tasso di riciclo degli imballaggi cellulosici fissato al 2030

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