08/05/2014

Il restauro della Madonna con Bambino scopre una grande meraviglia

A seguito dell'intervento di restauro a cui è sottoposta la Madonna con Bambino, emerge che il rilievo rappresenta la Madonna che regge alla sua sinistra il Bambino, che abbandonandosi teneramente alla Madre, si porta un dito alla bocca e sullo sfondo azzurro chiarissimo, tralci con foglie e frutta. Il tutto racchiuso in una cornice a tempietto, formata da un globo centrale e due altri alle estremità, collegati da un fastigio con foglie e frutta e, ancora, un susseguirsi di modanature e motivi vegetali, che si intervallano ad altri a balaustra; la stessa decorazione è stata reinterpretata nella parte inferiore, convergente al centro con una rappresentazione classica.
L'opera, di recente scoperta, attualmente è in fase di studio per una più precisa indagine finalizzata ad una corretta collocazione storica.
L’opera si trovava inserita in una edicola in pietra sulla via che anticamente portava al Lazzaretto Vecchio. L’immagine della Madonna con Bambino è da sempre un riferimento di grande venerazione (Santuario della Madonna delle Grazie, sempre a Piove di Sacco). Numerosi gli interventi di ricostituzione effettuati nel tempo, anche se in parte giustificati dalla storicità dell’opera, ne hanno occultato in modo considerevole la preziosità, ragione per cui dava l'impressione di una comune edicola votiva come se ne vedono ovunque. Da una prima analisi, dalla stratigrafia della superficie dell’opera emergeva soprattutto la presenza della cartapesta, materiale insolito per questo contesto, motivo per cui ha attirato l’attenzione e la curiosità di approfondirla.
Dalle diverse analisi radiologiche e archeometriche è risultato che l’opera all’origine era policroma con una sottile cromia, stesa direttamente sulla terracotta, di cui si è constatato che se ne conserva testimonianza un po’ ovunque, mentre appaiono maggiormente compromessi gli incarnati.
Non sono ipotizzabili le ragioni per cui si sia effettuato un intervento così drastico, probabilmente si intendeva cambiarne totalmente l’aspetto con l’applicazione della cartapesta.
Lo strato di cartapesta, anche se era da ritenersi un importante intervento databile probabilmente al Settecento, è stato rimosso in quanto conservandolo avrebbe compromesso la corretta e originale leggibilità dell’opera. La cartapesta si trovava sovrapposta ad un intervento che ne occultava gravemente le caratteristiche storico artistiche. Opere in terracotta con la sovrapposizione della cartapesta, non sono molto comuni: si hanno dei precedenti nelle stupende e maestose opere in altorilievo di Mauro Manieri, architetto leccese ( Lecce, 1687 - 1744). Solo attraverso la rimozione del deterioratissimo strato di cartapesta, in alcuni punti tra l’altro, scomparso, si è potuto leggere l’origine “mantegnesca” dell’opera, permettendo una ricostruzione cronologica corretta. L'opera è attualmente esposta a Palazzo Zuckermann per la Mostra "La salute e la fede - Il patrimonio artistico, archivistico, librario degli Ospedali di Padova" dal 06/06 al 20/07/2014. Per info http://padovacultura.padovanet.it/it/musei/la-salute-e-la-fede
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