06/09/2021

Carta e cartone alleati della transizione ecologica nel food delivery

Carta e cartone alleati della transizione ecologica nel Food elivery

Fare colazione, pranzare, cenare o semplicemente fare uno spuntino. Da marzo 2020 le nostre abitudini sono cambiate profondamente. Per molto tempo non è stato possibile potersi godere una colazione al bar, o un pasto in compagnia al ristorante. E ancora oggi, col variare delle regole legate alla protezione individuale e collettiva da Corona Virus, non è una cosa scontata. Per questo, la transizione verso il servizio di asporto ha rappresentato fin da subito - con e senza consegna a domicilio - una vera e propria ancora di salvezza per i ristoratori, ma anche per i consumatori. Date le limitazioni imposte alla somministrazione nei ristoranti, anche quegli esercizi che non hanno mai lavorato in questa modalità si sono trovati costretti ad adottarla.

Dal lato del ristoratore, perché il food delivery funzioni e sia a regola d’arte, non è tuttavia sufficiente saper cucinare ottimi piatti. Bisogna, infatti, organizzare le consegne con sicurezza, precisione, velocità e coerenza rispetto ai propri valori. Dal lato del cliente, anche in una situazione di “normalità”, i motivi che hanno spinto e ancora oggi sostengono il ricorso al delivery o all’asporto si possono riassumere nel non aver voglia di cucinare o non esserne capace, non voler uscire per condizioni meteo, non aver tempo di cucinare o dover soddisfare troppi “gusti” di diversi commensali. In ogni caso, si tratta di un grande vantaggio sia per il ristoratore, sia per il cliente.

Nell’ultimo anno, anche in Italia, il food delivery ha avuto un aumento esponenziale di richieste che si è rivelato essere non un fenomeno passeggero, legato esclusivamente al lockdown, ma la conferma di un trend di lungo periodo che rappresenta un’opportunità di allargare il proprio business andando oltre ai coperti di sala. Il valore complessivo del mercato del solo digital food delivery a fine 2020 si aggirava intorno agli 800 milioni di euro e si stima che nel 2021 possa raggiungere 1 miliardo: la crescita del settore è trainata dal numero crescente di ristoranti che hanno scelto di digitalizzarsi e ancora continuano a farlo in questi mesi. Indipendentemente dalla durata futura della pandemia, queste nuove abitudini di consumo ridefiniscono di fatto uno stato di “nuova normalità” per la ristorazione. Nato come una forma di somministrazione soprattutto legata ad una ristorazione low–cost, il food delivery oggi sta diventando un canale sempre più appetibile anche per una ristorazione di alta qualità. Secondo i dati di FIPE (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) quasi un terzo della popolazione italiana ha ordinato il pranzo o la cena tramite piattaforme on line.

Ed è qui che entrano in gioco carta e cartone e Comieco: l’obiettivo è sensibilizzare tutti gli attori coinvolti nella filiera del delivery – dagli esercenti commerciali fino al cliente finale – per l’adozione di packaging sostenibili (il più possibile riciclabili o riciclati) e buone pratiche per il corretto smaltimento dei materiali che compongono un ordine.  Un sondaggio di Packaging World rivela che il 79 per cento di circa duemila consumatori intervistati preferisce prodotti con imballaggio sostenibile. Allo stesso modo, un’indagine di AstraRicerche per Comieco, dice che in Italia l’84 per cento delle persone ritiene che il packaging debba essere in carta e cartone perché più sostenibile.

Con l’aumentare della quota di somministrazioni attraverso il delivery anziché la ristorazione nel locale, la scelta e la gestione del packaging oltre a garantire l’integrità e il mantenimento delle proprietà organolettiche del cibo, deve cercare di limitare quanto più possibile la produzione di rifiuti e massimizzare il riciclo. Più che mai risulta quindi fondamentale per gli esercizi impegnati nella ristorazione (e non solo) presidiare attivamente questo canale con la consapevolezza che la scelta a monte di un packaging completamente riciclabile o compostabile - non parliamo solo di box pizza, ma di tutto il corredo take-away a base carta come vaschette, vassoi, sacchetti etc – influisce in modo significativo sulla sostenibilità della filiera.

L’aumentata consapevolezza dell’importanza di un consumo più sostenibile, tuttavia, ci porta a osservare che l’imballaggio in carta o cartone è sicuramente una scelta ambientalmente sostenibile, ma non è l’unico elemento da considerare.
Ecco i consigli di Comieco per un food delivery sostenibile che ogni ristoratore e cliente dovrebbe considerare.

  1. OCCHIO ALLE QUANTITÀ! Illustrare chiaramente le porzioni e ordinare solo quello che si sa di poter consumare
  2. OCCHIO ALLA QUALITÀ! Proporre menù stagionali e preferire piatti realizzati con prodotti di stagione: la richiesta e la domanda vanno di pari passo!
  3. VICINO È MEGLIO! Potenziare la clientela di prossimità e ordinare preferibilmente in esercizi vicini
  4. L’ABITO FA IL MONACO. Proporre packaging compostabili o riciclabili come quelli in carta e cartone e preferire i ristoratori che li dichiarano e li utilizzano
  5. LESS IS MORE. Posate e condimenti monouso solo su richiesta!
  6. ANCHE L’ARIA APPROVA. Proporre e scegliere consegne in bici, a piedi o con mezzi elettrici
  7. SE AVANZO MANGIATEMI: se si è ordinato più di quanto abbiamo consumato conservare correttamente gli avanzi e riutilizzarli in qualche nuova ricetta
  8. SEPARATI IN CASA. Gli scontrini vanno sempre smaltiti nell’indifferenziato e quindi rimossi dai sacchetti a cui spesso sono pinzati.
  9. ASPETTA UN ATTIMO. Riutilizzare i sacchetti puliti prima di conferirli con la raccolta differenziata
  10. REPETITA IUVANT. fare sempre una corretta raccolta differenziata, in caso di dubbi, consultare il proprio Comune!

 

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