C'è un filo che attraversa gli ultimi quarant'anni del nostro Paese. Non fa rumore, ma ci accompagna con la forza delle cose che cambiano piano, e proprio per questo in profondità. È il filo della carta. Di quella usata, letta, vissuta, poi raccolta, trasformata, rinata.
Dal 1985 – anno di nascita del Consorzio - abbiamo camminato accanto a un'Italia in trasformazione. Abbiamo visto crescere una coscienza ambientale, cambiare il paesaggio urbano, mutare le abitudini nelle case. Abbiamo vissuto il passaggio da un'economia lineare dello scarto a un sistema circolare del recupero, in cui nulla si perde davvero. E in tutto questo, carta e cartone non sono stati solo materiali: sono diventati il linguaggio comune di un'economia che ricuce, reinventa, restituisce valore. Un'economia concreta: per ogni euro investito nella filiera del riciclo della carta se ne attivano sette. È quello che chiamiamo dividendo relazionale – la capacità di generare valore non solo ambientale, ma economico e sociale.
Ogni scatola piegata e conferita, ogni quotidiano finito nel contenitore giusto ha composto, negli anni, un racconto collettivo. Ma soprattutto una rete. Una rete di comunità che attraversa l'intero Paese: amministrazioni locali, imprese della filiera, cittadini. Da Nord a Sud, dalle grandi città ai piccoli comuni, migliaia di realtà diverse che ogni giorno partecipano allo stesso sistema, condividono responsabilità e risultati. È questa infrastruttura silenziosa – fatta di persone prima che di cassonetti – ad aver reso possibile quello che oggi vediamo funzionare.
Il riciclo della carta ha seguito – e spesso anticipato – le stagioni del cambiamento: l'inizio timido della raccolta differenziata, le prime campagne di sensibilizzazione, le sfide delle metropoli, l'arrivo del digitale, e ora le frontiere dell'economia circolare. Ogni fase è stata costruita insieme: istituzioni, imprese, cittadini, comuni.
I numeri dicono che oggi oltre 9 imballaggi su 10 vengono riciclati, e che l'Italia è tra i Paesi europei più virtuosi. Ma i numeri raccontano solo una parte della storia. Quella vera è fatta di milioni di gesti quotidiani che hanno costruito un'infrastruttura civica prima ancora che tecnica.
Una storia protagonista di uno speciale su Il Venerdì di Repubblica, disponibile anche sul nostro sito. Quarant'anni di raccolta differenziata e riciclo raccontati attraverso voci, dati e immagini di un percorso che ha cambiato il Paese.
Perché il riciclo non è solo un gesto tecnico. È un modo di stare insieme. Ed è questo che guardiamo, oggi, nei nostri primi quarant'anni: non tanto quello che abbiamo fatto, ma quello che abbiamo imparato a fare insieme.
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