26/04/2022

I colori della carta

In occasione della Giornata mondiale del colore - che ricorre ogni anno il 6 maggio - dedichiamo qualche minuto di lettura a scoprire motivazioni e curiosità che si celano dietro il famoso “color avana” dei cartoni, o ancora il “grigio” di alcuni cartoncini, il grado di “bianco” dei fogli e altri colori iconici di scatole e prodotti editoriali.

PERCHÉ GLI SCATOLONI SONO MARRONI?

Le scatole in cartone ondulato non hanno di solito bisogno di essere stampate con immagini a colori. Non è quindi necessario che siano bianche e per questo motivo tradizionalmente sono fatte con cellulosa non bianchita. Il loro colore non è altro quindi se non il colore del legno. Oggi molto spesso gli scatoloni sono però fatti in carta riciclata, che può avere un colore tendente al grigio, ma essendo ormai abituati a vedere questi scatoloni color “avana”, si tende a dare questo colore anche agli scatoloni in carta riciclata. Per fare questo si utilizzano maceri già di colore avana o si aggiunge del colore. Ma solo negli strati esterni. Gli scatoloni sono infatti composti da più strati, ovvero due copertine (interna ed esterna) e le onde nel mezzo (che solitamente variano da 1 a 3). Se si analizza il materiale in sezione vedremo che spesso le onde interne del cartone ondulato non sono avana ma più grigie perché provengono dal macero non colorato.

PERCHÉ CARTONE E CARTONCINO RICICLATI DI BASE SONO GRIGI?

Cartone e cartoncino riciclati sono generalmente grigi perché sono un prodotto a base di un mix di tutte le carte post consumo provenienti dalle raccolte differenziate comunali e quindi un mélange di molti colori. Non avendo bisogno di una elevata stampabilità, non è infatti necessario rimuovere colori e inchiostri. Quando è necessario avere maggiori qualità di stampa, il lato da stampare viene realizzato utilizzando maceri bianchi. Una delle caratteristiche principali del cartone grigio è la sua alta resistenza e durezza, e uno dei suoi usi più comuni è la fabbricazione di scatole, note come scatole rivestite.

“CARTA DA ZUCCHERO”

Innanzi tutto, alzi la mano chi sa che South Park (si, il famosissimo cartone animato) è stato originalmente creato con la carta da zucchero. Ma capiamo meglio le origini di questo materiale che oggi in realtà definisce un colore ben specifico. Fino circa alla metà del 1900, lo zucchero si vendeva a caro prezzo in base al peso e questa carta azzurro/blu veniva utilizzata per conferire allo zucchero - mediamente scarsamente raffinato e più giallastro di oggi - un effetto ottico di "sbiancamento" del prodotto.

PERCHÉ LA CARTA È BIANCA?

Innanzi tutto, chiariamo un punto: la cellulosa allo stato naturale è di colore bianco semi-trasparente ma il legno da cui proviene è di color marrone per la presenza di un’altra sostanza, la lignina. Quando si estrae la cellulosa dal legno viene rimossa la lignina, ma ne rimangono tracce che vengono sbiancate per rendere la carta utilizzabile per la scrittura e la stampa. Oltre a questo, la rimozione della lignina è importante per il mantenimento e la stabilità nel tempo delle caratteristiche meccaniche della carta. Da molti anni ormai l’industria ha completato una piena riconversione e lo sbiancamento della carta non avviene più con il cloro gassoso, un processo altamente inquinante. Per rendere bianca e opaca la carta da stampa si aggiunge anche del carbonato di calcio, del gesso o altri materiali simili. Il grado di bianco della carta viene determinato dalla quantità di luce monocromatica riflessa.

PERCHÉ LA CARTA DEI QUOTIDIANI “IL SOLE 24 ORE” E “GAZZETTA DELLO SPORT” È ROSA?

Le origini dell’inconfondibile colore rosa risalgono al 1946. A differenza di oggi, all’epoca il colore rosa era più economico e più facilmente reperibile appena finita la guerra, poiché si otteneva senza sbiancare la carta. Colore anticipato anche dai corrispettivi oltreoceano “Financial Times” e “The Sporting Times”. In pochi forse sanno che “La Gazzetta dello Sport” originariamente era verde, ma a dicembre del 1898, passò al rosa, sia per questioni di economicità sia per seguire l’esempio della stampa sportiva francese (gialla) che usava i colori proprio per non confondersi con gli altri giornali. Un colore così iconico per entrambe che non si potrebbe mai cambiare: sarebbe come cambiare il nome della testata.

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