26/03/2018

Il packaging che controlla la temperatura

Mantenere uno specifico range di temperatura durante il trasporto e distribuzione fino al consumatore finale del prodotto confezionato è essenziale per salvaguardare la qualità di molti prodotti, soprattutto in campo alimentare e medico.

Questa necessità è stata il driver dello sviluppo di materiali e tecnologie, una materia in continua evoluzione che si assume l'impegno di vincere molte delle sfide dell'imballaggio del terzo millenio, in primis la lotta allo spreco.
Si stanno diffondendo diverse soluzioni ad elevato isolamento in grado di ottimizzare il ciclo di trasporto di merce sensibile agli sbalzi termici oltre a imballaggi intelligenti ad esempio con indicatori di temperatura. Per i prodotti deperibili infatti o per i quali è necessario mantenere la catena del freddo esistono ad oggi sul mercato molti imballaggi destinati a diventare dei sistemi d’identificazione del reale stato di conservazione del prodotto come gli indicatori di tempo-temperatura (TTI), che permettono di definire tali imballaggi come intelligenti: vengono posti all’esterno della confezione e segnalano quando una determinata temperatura viene superata per troppo tempo.
Consulta la banca dati Best Pack di Comieco per vedere gli imballaggi che controllano la temperatura, consulta qui.

L’utilizzo invece di un packaging attivo potrebbe costituire l’innovazione effettiva per il settore del packaging alimentare e non solo; alcune ricerche in questa direzione hanno visto l’utilizzo di materiali a cambiamento di fase (Phase Change Materials) che permettono di controllare e modulare la temperatura, applicati ad un packaging secondario in cartone ondulato. Questi materiali a cambiamento di fase raccolgono nella loro categoria diverse tipologie di sostanze accomunate dalla capacità di immagazzinare, a temperature utili, un’elevata quantità di energia durante il fenomeno della transizione di fase ed essere in grado di rilasciarla mediante il processo inverso. Esistono sul mercato applicazioni di materiali a cambiamento di fase in svariati settori, dall’edilizia, al settore dell’abbigliamento, al packaging alimentare e medico. Interessante è stato lo sviluppo di un materiale composito costituito da polpa di cartone e PCM per applicazioni nel packaging secondario per prodotti di IV gamma, dove l’innovazione principale sui materiali è costituita dall’applicazione dei materiali a cambiamento di fase per migliorare l’efficienza energetica e laqualità del prodotto al consumatore.
Per saperne di più consulta il volume "Packaging naturalmente tecnologico" di Barbara del Curto, Edizioni Dativo frutto della collaborazione del Politecnico di Milano e Comieco.
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