24/10/2022

Tecnologia, ricerca, certificazioni: le strategie della filiera cartaria per consolidare l’85% di tasso di riciclo, obiettivo europeo già raggiunto

Le aziende italiane che indirizzano le loro politiche verso la sostenibilità sono sempre di più: oltre 441mila quelle che nel quinquennio 2016-2020 hanno deciso di investire in tecnologie e prodotti green* e la scelta del packaging è in prima linea nel fare la differenza. Spinte da un contesto ambientale sempre più a rischio e da una platea di consumatori informati e sensibili ai temi dell’ecologia, molte imprese infatti consolidano la scelta degli imballaggi cellulosici per i propri prodotti. Leggeri, maneggevoli, ma soprattutto riciclabili e in grado di contribuire alla circolarità della nostra economia.

Proprio questo sarà il tema che verrà affrontato il 25 ottobre a Lucca nell’ambito del convegno “Le sfide della riciclabilità per gli imballaggi a prevalenza carta” promosso da Comieco e Lucense, in collaborazione con Aticelca e Zero Waste Italy. Professionisti provenienti da laboratori, cartiere e cartotecniche si confronteranno per analizzare e discutere operativamente di come anche i nuovi imballaggi compositi possono essere più facilmente riciclabili. Per poter seguire l’evento in streaming, iscrizione obbligatoria su comieco.org.

Il tema dell’innovazione e dell’ecodesign del packaging è centrale anche in Europa come testimoniano i brevetti relativi agli imballaggi cellulosici: 156 nuovi brevetti depositati nel 2021, 14 dei quali in Italia (7 relativi alla voce “paper packaging” e 7 alla voce “cardboard packaging”). Dal 1° gennaio 2010 al 31 dicembre 2021 sono stati depositati in Italia complessivamente 475 brevetti: 199 aventi ad oggetto “imballaggi in carta” e 276 “imballaggi in cartone”.

Diventa sempre più chiaro, quindi, che in ogni fase della catena distributiva il ricorso a packaging a base cellulosica diventa un elemento chiave per le aziende, per vincere la sfida della riciclabilità; questo vale anche e soprattutto quando da sola la carta non basta: l’evoluzione della tecnologia consente oggi composizioni (anche temporanee) con altri materiali che mantengano la promessa della sostenibilità, anche nella fase di raccolta differenziata e riciclo. Non a caso, l’immesso al consumo degli imballaggi cosiddetti “compositi” ha registrato nell’ultimo anno un incremento importante, stimato al 25%, il più alto tra le tipologie di packaging cellulosici. Anche per questi imballaggi, la certificazione di riciclabilità diventa un prezioso alleato per le imprese in ottica “green” e per questo è sempre più frequente il ricorso al sistema di valutazione Aticelca 501/2019, che li classifica in base a specifici test di laboratorio.

Questo sito utilizza cookie tecnici solo per offrire un'ottimale navigazione di questo sito. Per maggiori informazioni consultare la Cookie Policy.
This website uses technical cookies only to offer optimal navigation of this website. For more information read the Cookie Policy.