03/02/2010

Più della metà dei milanesi fa “MEA CULPA” sulla mancanza di senso civico

Comieco, Ipsos per Comieco e un cartello di associazioni civiche hanno condotto una ricerca  su un campione di 700 individui residenti nel Comune di Milano, tra i 18 e gli oltre 65 anni.

Ecco i risultati:

Gli abitanti del capoluogo lombardo sono consapevoli di non brillare per virtù civica. Il senso di appartenenza al territorio - inteso come essere Milanesi e Italiani quasi alla pari 33% contro 39%, mentre non è così sentito l’essere Europei 17% e tanto meno Lombardi 9% - non si traduce infatti necessariamente in civismo: il 58% degli intervistati considera la propria virtù civica più bassa rispetto a 10 anni fa.

E il gap generazionale, su questo punto, è molto lieve: giovani e meno giovani, dunque, la pensano sostanzialmente allo stesso modo. L’indagine ha voluto anche sondare il rapporto tra i Milanesi e la raccolta differenziata che, per l’82% degli intervistati, è un importante indicatore di senso civico in quanto “allena” a pensare alla collettività.
Un segno di cambiamento viene dai più giovani che riconoscono alla raccolta differenziata un valore importante: per loro non fare la raccolta differenziata (17%) è decisamente più grave che non pagare il biglietto dell’autobus (7%), a
testimonianza di un trend che, se anche lentamente, sta crescendo, soprattutto nelle nuove generazioni.

Sempre secondo la ricerca questo diverso atteggiamento tra giovani e adulti è figlio di un’informazione non sufficientemente diffusa; infatti, se la metà dei milanesi ritiene migliorato l'impegno dei cittadini stessi nella raccolta differenziata (59%), ben il 45% ritiene di non aver accresciuto il livello d'informazione su come venga utilizzato, ai fini del riciclo, il materiale raccolto.
Soprattutto tra i più giovani.
Sono loro, infatti, ad essere maggiormente alla ricerca di notizie sulla destinazione del materiale riciclato, ritenendosi meno informati degli adulti (38% vs 21%), che, come conseguenza, attribuiscono alla raccolta differenziata più importanza rispetto ai giovani (52% vs 38%).

Una consapevolezza è comunque abbastanza diffusa: la raccolta differenziata è un mezzo efficace per diminuire il livello di inquinamento. La pensa così, infatti, il 43% degli intervistati, con una leggera dominanza del target più giovane (48% vs 40% del target oltre 45 anni).
E la prova della fondatezza di questa convinzione sta nei fatti.

Pensando solo alla raccolta differenziata di carta e cartone, se per 1 anno ogni milanese, oltre a quello che già mette nel cassonetto bianco (72,5 kg/procapite di materiale cellulosico), aggiungesse: 52 sacchetti (1 alla settimana!), 30 scatole di pasta (meno di 2 confezioni ogni 2 settimane!), 10 scatoloni, 12 portauova (una al mese!), 20 quotidiani (meno di 2 al mese!), 10 riviste (meno di 1 al mese!), tra i benefici produrrebbe mancate emissioni di 157.200 kg di co2, che a sua volta si traducono nella mancata percorrenza di oltre 13 milioni di km per un auto di piccola cilindrata!
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