La riciclabilità è il primo requisito richiesto a un imballaggio sostenibile.
Un packaging è riciclabile quando può essere lavorato in maniera efficace ed efficiente per consentire il riutilizzo delle sue fibre cellulosiche attraverso le tecnologie di produzione della carta attualmente più diffuse.
La filiera italiana è stata la prima a dotarsi di un sistema riconosciuto di valutazione della riciclabilità degli imballaggi in carta e cartone. Il quadro ora si completa con un metodo condiviso riguardo la separabilità della carta da altri materiali, che consente di rispondere in maniera ufficiale alle regole cogenti per gli imballaggi, ma anche di migliorare nella comunicazione ai consumatori e aumentare la componente a riciclo.
La filiera cartaria ha individuato metodiche di analisi per la determinazione della riciclabilità, il cui risultato consente ai produttori e utilizzatori di materiali o prodotti a prevalenza cellulosica di comunicare ai propri clienti il livello di riciclabilità dei materiali o prodotti, valorizzandone le caratteristiche di ecosostenibilità.
Il sistema Aticelca 501/19 è un metodo volontario di valutazione, realizzato da Aticelca con il contributo di Assocarta, Assografici e Comieco e il supporto tecnico di Innovhub e Lucense, in grado di determinare il livello di riciclabilità di materiali e prodotti a prevalenza cellulosica (carta e cartone), basato su un’analisi di laboratorio sviluppata a partire dal 2011 e divenuta norma UNI 11743:2019 nell’aprile 2019.
La norma UNI 11743:2019 regola quindi la procedura del test di riciclabilità in laboratorio, simulando le fasi del processo industriale di lavorazione della carta da riciclare, dallo spappolamento della materia da recuperare alla produzione del nuovo foglio di carta. La prova di laboratorio analizza i principali elementi che determinano la riciclabilità di carta e cartone e dei prodotti derivati.
Per ricevere una valutazione di riciclabilità le aziende devono fare riferimento al Sistema RICICLABILE CON LA CARTA – Aticelca® 501 un marchio che definisce la scala di riciclabilità in 5 livelli, ognuno identificato da un’apposita icona ed espresso dalle lettere A+, A, B e C, essendo A+ il livello più alto di riciclabilità. Il quinto livello è NON RICICLABILE.
Il metodo di prova Aticelca 502 del 2022 è una metodica di valutazione in grado di determinare quando i costituenti cartacei e i costituenti non cartacei di materiali e prodotti, inclusi gli imballaggi, siano tra loro separabili manualmente con sufficiente facilità ed efficacia da parte dei cittadini.
Il metodo è applicabile a tutti i materiali e prodotti composti da due o più costituenti in cui almeno uno di essi è a prevalenza cellulosica (carta e cartone) e possa essere avviato a riciclo nella carta nel rispetto delle disposizioni nazionali e comunali vigenti e delle indicazioni fornite dal CONAI.
Il metodo si pone l’obiettivo di affiancare il Sistema di valutazione Aticelca 501 “Valutazione del livello di riciclabilità di materiali e prodotti a prevalenza cellulosica sulla base della norma UNI 11743:2019” consentendo di sottoporre ad analisi di riciclabilità i soli costituenti in carta o cartone.
Vuole quindi essere uno strumento utile a consentire e promuovere l’eco-design, in termini di progettazione di manufatti che possano essere meglio separati per essere avviati alla raccolta differenziata nelle loro diverse componenti riciclabili.
Al consumatore è riconosciuto un ruolo fondamentale nella separazione dei componenti e la comunicazione ha una funzione sostanziale per poter effettuare una corretta raccolta differenziata senza difficoltà ed incertezze grazie anche a una progettazione attenta al fine vita del packaging.
Per questo motivo le aziende si devono assicurare di essere nelle condizioni idonee per poter immettere sul mercato un prodotto o imballaggio in carta e cartone realizzato con componenti da far separare al cittadino.
La valutazione del Metodo Aticelca 502:2022 si basa pertanto su 5 elementi:
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