La compostabilità è la capacità di un materiale organico di essere riciclato organicamente assieme all’umido, trasformandosi in compost mediante un processo di decomposizione biologica della sostanza organica che avviene in condizioni controllate.
Quindi quando non è possibile avviare a riciclo le fibre contenute nel packaging in carta e cartone queste possono essere recuperate insieme ai rifiuti organici presso un impianto industriale di trattamento biologico.
Al termine del processo di compostaggio si ottiene il compost, un prodotto ammendante per il terreno biologicamente stabile, inerte e inodore, ideale per il nutrimento del suolo ed è adatto ai più svariati impieghi agronomici (dal florovivaismo fino alle colture praticate in pieno campo).
La compostabilità degli imballaggi va testata in laboratorio secondo la norma tecnica europea UNI EN 13432.
I rifiuti di imballaggio, aventi analoghe proprietà di biodegradabilità e compostabilità rispetto ai rifiuti organici sono raccolti e riciclati assieme a questi ultimi, quando (ex art.1, comma 8 del D.L.vo del 3 settembre 2020, n. 116):
Per specifiche applicazioni, ad esempio sacchetti per la raccolta differenziata del rifiuto umido;
per imballaggi a contatto con alimenti umidi e grassi;
Ma ricorda: per un imballaggio cellulosico non a contatto con alimenti e a contatto con alimenti secchi (per i quali non sono previste prove di migrazione) il fine vita prioritario è sempre il RICICLO.