Dietro i numeri del PNRR c’è una sfida strategica: ridurre il divario tra Nord e Sud nella raccolta differenziata di carta e cartone, innovando la rete impiantistica. Con 48 progetti avviati, il Piano sta trasformando risorse in impianti e tecnologie, puntando soprattutto sul Mezzogiorno, dove si concentra il maggior potenziale di crescita e il più alto tasso di carta e cartone non intercettati. Tutti gli interventi sono in linea con il cronoprogramma e la scadenza del 30 giugno 2026.
Quasi tutte le risorse disponibili sono state allocate: 94 milioni di euro su 105, che insieme agli investimenti privati portano il valore complessivo a circa 283 milioni di euro. Cantieri aperti, impianti ammodernati, nuove tecnologie: interventi che rafforzano la competitività e accelerano la transizione verso un’economia sempre più circolare.
Gli effetti positivi del Piano sono stati analizzati da uno studio Nomisma – promosso da Comieco in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica – e presentati nell’impianto Lucart a Diecimo (LU), nel cuore del distretto cartario lucchese. La scelta di Lucart non è casuale: è un esempio concreto di come le risorse del PNRR si stiano traducendo in progetti industriali pianificati e realizzati nel rispetto delle scadenze, rafforzando la filiera e puntando su innovazione e sostenibilità, in particolare sugli imballaggi compositi a base carta come i cartoni per bevande. L’evento ha visto la partecipazione del Ministro Foti e dei principali stakeholder della filiera che hanno sottolineato il valore strategico di questi interventi per il Paese.
La mappa dei 48 progetti: più tecnologia al servizio della raccolta differenziata
I progetti interessano 13 tra cartiere e cartotecniche e 35 impianti di gestione dei rifiuti cartacei, in 13 regioni. La distribuzione geografica risponde chiaramente all’esigenza di ridurre il divario tra Nord e Sud: il 51% delle risorse (48 milioni di euro) del PNRR è destinato al Sud, il 27% al Nord (25 milioni) e il 22% al Centro (21 milioni).
Investimenti e occupazione: i progetti accelerano la crescita del comparto
Il PNRR è un acceleratore reale per le imprese coinvolte nei 48 progetti finanziati. Secondo lo studio Nomisma, gli interventi faranno crescere gli investimenti del comparto tra il 2025 e il 2030 del 6,2% annuo (contro il 5% senza PNRR). Gli impatti positivi si rifletteranno anche sull’occupazione: la crescita media annua dei dipendenti sale dal 2,2% al 3,3%.
Le criticità: 11,5 milioni di euro rimasti senza destinazione
Lo studio mette in luce anche le difficoltà incontrate da una parte del sistema produttivo: rispetto al 2024 i progetti sono diminuiti da 58 a 48. Le ragioni principali sono riconducibili alla complessità e alla durata degli iter autorizzativi - in particolare a livello locale - e alle lungaggini degli adempimenti burocratici. Questi i motivi principali del mancato utilizzo di circa 11,5 milioni di euro, che rischiano di non essere più impiegati a sostegno della filiera se non verrà individuata una modalità di riallocazione compatibile con le regole del Piano.