Lo spreco alimentare domestico in Italia vale oltre 13 miliardi di euro ogni anno, circa l'1% del PIL. Lo rivela una ricerca promossa dall'Università di Bologna e presentata in occasione del lancio della sesta edizione di "Spreco Zero 2016", campagna europea per la riduzione degli sprechi alimentari. La ricerca promossa dall'Università di Bologna è stata condotta dall'osservatorio Waste Watcher, formato dalla società di sondaggi SWG e da Last Minute Market, impresa per il recupero di beni invenduti a favore di enti caritativi, col sostegno del Ministero dell'Ambiente e di Unicredit.
L'iniziativa Spreco Zero 2016 - nata dalla partnership fra l'istituto bancario, aziende dell'agroalimentare italiano e del packaging nazionale come Granarolo SpA, Alce Nero, Comieco, Conapi-Mielizia, Istituto Nazionale Imballaggio, Conad e Bia Italian Food e Radio2 Rai come media partner- propone buone pratiche di prevenzione degli sprechi alimentari. Per farlo, promuoverà i "Diari di Famiglia", sui quali "i partecipanti annotano su formulari il cibo gettato a ogni pasto, con la motivazione e il metodo di smaltimento".
Nell'ambito della campagna è stata lanciata la terza edizione del Premio Vivere a Spreco Zero, i piccoli 'Oscar' della sostenibilità. Tre le categorie previste: Imprese, Amministrazioni Pubbliche e Scuole, con testimonial lo scrittore e giornalista Paolo Rumiz e lo chef Moreno Cedroni. Anche i cittadini potranno partecipare all’iniziativa tra il 15 settembre e il 15 ottobre, condividendo le buone pratiche su twitter tramite gli hashtag #sprecozero e #contest.
Infine,il 16 ottobre Spreco Zero 2016 celebrerà il World Food Day, Giornata mondiale dell'alimentazione e l'8 e il 15 ottobre parteciperà a Milano e Bologna con l'evento "10mila piatti vuoti" a "In the name of Africa", iniziativa su fame e malnutrizione