Sono oltre 114 mila le persone in fuga dal conflitto in Ucraina giunte fino a oggi in Italia, delle quali quasi 60mila donne e circa 39mila minori*. Numeri alti che fanno riflettere sul dramma della guerra e, in particolare, sulle sue conseguenze sulle vite di migliaia di neonati. Ogni gesto finalizzato ad alleviare le sofferenze e le difficoltà di una popolazione in fuga dalla guerra diventa quindi importante, soprattutto quelli rivolti in modo specifico ai più piccoli. Anche Comieco, Consorzio Nazionale per il Recupero e il Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica, vuole fare la sua parte in questo senso.
Il Consorzio, infatti, è tra i sostenitori di “Una culla per l’Ucraina”, progetto che si propone di aiutare le mamme e i neonati in fuga dalla guerra in Ucraina, attraverso la fornitura di 1.000 culle pieghevoli in cartone e generi di prima necessità per la cura di un neonato, come biberon e pannolini. Nello specifico, il contributo di Comieco pari a 1.500 euro sarà utilizzato a copertura dei costi della produzione di 1.000 scatole che conterranno i kit culla.
“Credo che di fronte a questa drammatica situazione nessuno di noi possa rimanere indifferente. Per questo siamo fieri di sostenere un’iniziativa per dare un piccolo ma valido aiuto ai nascituri e alle loro mamme: un gesto di solidarietà in cui carta e cartone possono fornire un reale sostegno alle nuove vite come una metafora della rinascita dopo l’orrore della guerra” – commenta Carlo Montalbetti, Direttore Generale di Comieco. “La carta, infatti, può tornare a nuova vita fino a 7 volte in primis grazie al riciclo e all’impegno di tutta la popolazione nel differenziare correttamente i materiali. È affascinante pensare che un semplice scatolone nel corso di pochi giorni possa trasformarsi in un altro oggetto, anche molto più prezioso. Proprio come una culla.”
I partner dell’iniziativa “Una culla per l’Ucraina” sono Woodly, azienda promotrice del progetto; CNA Parma, che coordina diverse azioni del progetto; la Fondazione Munus di Parma, che, sulla propria piattaforma, si è occupata della creazione di un fondo dedicato alla raccolta di contributi; il Gruppo Azimut, finanziatore del progetto per le prime 1.000 culle; SEIRS Croce gialla Parma, che si occupa della logistica del coordinamento delle spedizioni verso i diversi punti di raccolta e accoglienza. La produzione delle culle è affidata a Ghelfiondulati mentre la produzione delle scatole a Pedana Imballaggi.
* https://www.interno.gov.it/it/notizie/profughi-dallucraina-114091-quelli-giunti-finora-italia