14/12/2010

Comieco celebra la confezione storica del panettone e ricorda come differenziare la carta a Natale

Natale e il panettone. Ovvero un binomio indissolubile che ha radici lontane nel tempo e che non conosce flessioni. In Italia, nel 2009, abbiamo consumato oltre 26 milioni di kg di panettone, contro i 25 milioni e 688 mila kg del 2008.
Sono tante le ragioni del successo del dolce simbolo del Natale, una delle quali è la qualità del tipico imballaggio in cartoncino riciclato (e riciclabile), custode del sapore e dei profumi del panettone.
Comieco ha voluto quest’anno rendere omaggio alla storia del panettone rispolverando la confezione forse più rappresentativa della sua lunga e gloriosa tradizione: la “cappelliera”, in cartoncino riciclato, molto robusta e a forma di tamburo, grazie alla quale il panettone arrivava sulle tavole natalizie di tutto il mondo già ai tempi dell’Unità d’Italia e di Giuseppe Garibaldi, Giuseppe Verdi o Alessandro Manzoni.
La bontà di un prodotto, e il suo affermarsi nel tempo come icona del gusto, è legata anche alla qualità del suo imballaggio che, oggi come ieri, porta con sé il valore aggiunto della riciclabilità ed eco-sostenibilità.
Restando in tema natalizio, basta infatti ricordare che se ogni italiano differenziasse correttamente dal resto dei rifiuti: una confezione di panettone, una di pandoro, una di torrone, due scatole di pasta, due giornali e due riviste, due sacchetti e la scatola di un giocattolo si raccoglierebbero circa 120.000 tonnellate di carta e cartone. Sufficienti ad evitare la costruzione di un’intera discarica di medie dimensioni.

Ma non basta. Durante le festività è bene aumentare l’attenzione alla qualità della raccolta differenziata.


Ecco le raccomandazioni di Comieco per differenziare correttamente i rifiuti in occasione, ad esempio, del pranzo di Natale.

  • Partiamo dall’antipasto: se è a base di affettati e/o formaggi, è necessario ricordare che la confezione cartacea in cui sono conservati va gettata nell’indifferenziata, in quanto è carta sporca di cibo, a meno che la confezione sia formata da parti separabili  carta/plastica e allora i materiali possono essere riposti separatamente nella raccolta differenziata.
  • Passiamo al più tradizionale dei primi piatti: le lasagne al forno. In questo caso, bisogna tenere a mente che la carta da forno va nell’indifferenziata.
  • Stessa fine dovrebbero fare tutti i tovaglioli usati e in generale qualsiasi tipologia di carta o di cartone che contenga residui di cibo o che sia sporca.
  • Siamo arrivati al secondo piatto simbolo del cenone di capodanno: il cotechino o lo zampone.  In questo caso, è necessario prestare attenzione al fatto che la confezione di cartone va separata dall’involucro che contiene la carne.
  • Lo stesso passaggio va compiuto per il dolce natalizio per antonomasia: il panettone o pandoro.  E’ necessario, in questo caso, fare attenzione alla separazione della confezione in  cartone dal cellophane che avvolge questi dolci.
  • E dopo il dolce, è la volta del conto. Stiamo parlando degli scontrini, che non devono andare nel raccoglitore della carta, ma, essendo carta chimica, dovrebbe essere gettata nell’indifferenziata.