CAC per imballaggi compositi

A partire da luglio 2018 il Consiglio di Amministrazione di CONAI – in un’ottica di continuo miglioramento – ha ritenuto opportuno fare un passo avanti per incentivare l’uso di imballaggi maggiormente riciclabili utilizzando la leva contributiva come strumento per promuovere la riduzione del loro impatto ambientale.

Tale decisione risulta in linea con quanto previsto dal nuovo Regolamento europeo sugli imballaggi e i rifiuti da imballaggio (PPWR), il quale, prescrive che i contributi finanziari versati dai produttori per adempiere ai loro obblighi in materia di responsabilità estesa del produttore siano modulati in conformità alle classi di prestazione di riciclabilità, come definite in appositi atti delegati in via di implementazione. Anticipando i tempi del regolamento dal 2019 CONAI e COMIECO hanno introdotto la diversificazione del Contributo ambientale CONAI (CAC) attraverso l’applicazione di un contributo aggiuntivo (extra CAC) relativo ai contenitori poliaccoppiati a prevalenza carta idonei al contenimento di liquidi (i cosiddetti “CPL”), al fine di migliorare l’efficacia del processo di valorizzazione di questa tipologia di imballaggio, attraverso il consolidamento e lo sviluppo delle attività di raccolta, selezione e riciclo.

Negli anni successivi il progetto è proseguito e dal 1° gennaio 2022 è entrata in vigore la diversificazione contributiva – sempre attraverso l’applicazione di un extra CAC – anche per altre tipologie di imballaggi compositi con prevalenza di carta e cartone (diversi dai CPL) e, in particolare, per i poliaccoppiati con componente carta inferiore all’80% del peso complessivo dell’imballaggio. Ciò al fine di correlare il contributo alla loro effettiva riciclabilità e ai costi emergenti legati alla gestione del loro fine vita. Le nuove fasce contributive per gli imballaggi compositi a base cellulosica introdotte da luglio 2025 rispondono ad un duplice obiettivo:

  • rafforzare il processo di diversificazione del Contributo ambientale, introducendo un extra CAC anche per gli imballaggi compositi con una componente carta compresa tra l’80% e il 90% del peso complessivo dell’imballaggio;
  • valorizzare il processo di certificazione della riciclabilità adottato dalle imprese, introducendo un’importante scontistica per gli imballaggi compositi (diversi dai CPL), il cui livello di riciclabilità sia stato determinato secondo il sistema Aticelca 501. Le nuove fasce contributive rappresentano quindi un ulteriore passo verso una maggiore correlazione del Contributo ambientale al grado di riciclabilità degli imballaggi e un ulteriore incentivo alla progettazione ecosostenibile.

ALTRI IMBALLAGGI COMPOSITI DIVERSI DAI CPL

A un anno e mezzo dalla sua entrata in vigore è proseguito il percorso anche per altri imballaggi compositi a prevalenza carta diversi dai CPL. A partire dal 1° gennaio 2022 è entrato infatti in vigore un ulteriore diversificazione. La diversificazione contributiva è una delle leve impiegate per orientare le aziende verso imballaggi sempre più riciclabili e il Test Aticelca (norma UNI) è lo strumento individuato per la classificazione degli imballaggi compositi rispetto alla loro riciclabilità.

In questa prima fase di introduzione della diversificazione del contributo in base alla riciclabilità degli imballaggi compositi, il criterio adottato è quello del peso della componente carta.

Ecco le quattro tipologie individuate:

  • Tipologia A

           componente carta superiore o uguale al 90% 
           Dal 01/10/2023 al 31/03/2024 al CAC base di 35 EUR/tonnellata non viene applicato nessun contributo aggiuntivo.
           Dal 01/04/2024 il CAC passa da 35 a 65 EUR/tonnellata

  • Tipologia B

componente carta superiore o uguale all’80% 
Dal 01/10/2023 al 31/03/2024 al CAC base di 35 EUR/tonnellata non viene applicato nessun contributo aggiuntivo.
Dal 01/04/2024 il CAC per questa tipologia passa da 55 a 85 EUR/tonnellata

  • Tipologia C

componente carta superiore o uguale al 60% e inferiore all’80%
Le operazioni di riciclo di questi imballaggi sono complesse e onerose: su 100 kg di imballaggi, più di 60 kg diventano scarto non riciclabile allo stato delle tecnologie attuali.
Dal 01/10/2023 al 31/03/2024 al CAC base di 35 EUR/tonnellata per questi imballaggi viene applicato un extra-CAC di 110 EUR/tonnellata 
Dal 01/04/2024 il CAC per questa tipologia passa da 145 a 175 EUR/tonnellata.

  • Tipologia D

componente carta inferiore al 60%
Una percentuale che compromette la riciclabilità dell’imballaggio, annullandola, con ovvie conseguenze di impatto ambientale. Nel processo di riciclo, infatti, 100 kg di questi imballaggi producono più di 85 kg di scarto secco e quasi 150 kg di scarto bagnato da smaltire in discarica, dopo aver consumato acqua ed energia elettrica.
Rientrano in fascia D anche quegli imballaggi la cui componente carta non è esplicitata. Poiché si tratta di imballaggi non riciclabili con carta e cartone, l’invito alle aziende che li producono e utilizzano è quello di suggerire in etichetta il conferimento in raccolta indifferenziata, al fine di minimizzare l’impatto ambientale del loro fine vita.

Dal 01/10/2023 al 31/03/2024 al CAC base di 35 EUR/tonnellata per questi imballaggi viene applicato un extra-CAC di 240 EUR/tonnellata 
Dal 01/04/2024 il CAC per questa tipologia passa da 275 a 305 EUR/tonnellata.



COMPOSITI: In base all’Art. 218 del D.Lgs. 116/2020, un imballaggio composito è “un imballaggio costituito da due o più strati di materiali diversi che non possono essere separati manualmente e formano una singola unità, composto da un recipiente interno e da un involucro esterno, e che è riempito, immagazzinato, trasportato e svuotato in quanto tale”

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