02/02/2023

La valutazione della separabilità degli imballaggi a prevalenza cellulosica: il nuovo metodo Aticelca

Cinque parametri di separabilità, indicazioni chiare al consumatore, promozione dell’eco-design: ecco cosa prevede il sistema 502

 

Un nuovo strumento operativo si aggiunge alle misure volte a ottimizzare la gestione degli imballaggi a prevalenza carta: il metodo di prova Aticelca 502. Si tratta del primo criterio di valutazione in Italia e in Europa in grado di misurare la separabilità manuale delle componenti non cellulosiche di un prodotto o imballaggio cartario, prima che questo venga conferito nella raccolta differenziata.

Il sistema è stato sviluppato da Aticelca (Associazione tecnica italiana cellulosa e carta) per integrare il metodo 501, elaborato nel 2011 con lo scopo di rilevare il grado di riciclabilità dei prodotti a base carta e divenuto nel 2019 norma nazionale UNI 11743. Il suo obiettivo è infatti quello di semplificare lo smaltimento dei rifiuti multimateriali per migliorare al tempo stesso la quantità e la qualità della componente carta da riciclare.

In un momento storico in cui l’esigenza di contenere l’impatto ambientale degli imballaggi è sempre più sentita e supportata dai cittadini, questo metodo di prova si presenta come una risorsa preziosa per limitare gli scarti derivanti dal packaging e aumentare il recupero di materiale cellulosico. Nonché per orientare le imprese verso la scelta di soluzioni ecosostenibili e circolari. Scopriamone di più.

 

Il metodo Aticelca 502

 

Il metodo di prova Aticelca 502 si applica ad articoli e imballaggi multicomponente, costituiti cioè da una parte (predominante) cellulosica e da altre componenti in materiale diverso, che siano separabili manualmente dalla prima.

Ma cosa si intende con “separabile manualmente”? Una componente è definita così se può essere rimossa completamente dal corpo principale (fatta eccezione per eventuali residui minimi di materiale che, dopo la separazione, possono restare incollati alla base di carta) solo tramite l’utilizzo delle mani, senza che sia necessario ricorrere ad altri strumenti. Pensiamo per esempio a un’etichetta adesiva su un vassoio di carta, a una finestrella su una confezione di pasta, un tappo su un cartone di latte, una maniglia su un sacchetto, e così via.

Questi prodotti sono ormai una presenza costante nella nostra esperienza quotidiana, eppure spesso le modalità per smaltirli non sono agevoli come dovrebbero: la loro struttura complessa suscita spesso dubbi sul corretto conferimento nei sistemi di raccolta oppure rende difficile la separazione delle diverse componenti. Con inevitabili ripercussioni sulla qualità del riciclo. Il metodo 502 nasce allora proprio per offrire una soluzione concreta a queste difficoltà.

 

Cinque parametri per la valutazione di separabilità

 

Per valutare quanto sia semplice per i consumatori separare la componente non cellulosica dal prodotto di carta o cartone al momento di gettarlo nell’apposito bidone, il metodo di prova 502 si avvale di cinque parametri:

  1. La presenza sul prodotto dell’indicazione di separare la componente non cellulosica
  2. La comprensibilità delle indicazioni per rimuovere la parte
  3. La comprensibilità dei passaggi da seguire per rimuovere la parte
  4. Il tempo necessario a separare la componente, su più livelli e con tempo massimo
  5. La completezza della separazione (salvo tracce irrisorie che possono restare adese alla parte cellulosica)

Tramite queste indicazioni, il sistema di valutazione Aticelca intende favorire la produzione di imballaggi complessi facilmente scomponibili in parti monomateriale, in una prospettiva di eco-design, cioè di progettazione di prodotti sostenibili per l’ambiente, oltre che funzionali per il cittadino. La separabilità è un criterio che richiama il ruolo determinante del consumatore nella gestione della raccolta differenziata: solo grazie al suo contributo consapevole è infatti possibile un riciclo razionale ed efficiente, che permetta di ridurre al massimo le eventuali contaminazioni tra comparti della raccolta e di recuperare il più alto quantitativo di fibra cellulosica.

Mettere i cittadini nelle condizioni di poter fare la propria parte nello smaltimento dei rifiuti, attraverso una comunicazione chiara, è un aspetto chiave su cui si basa il metodo 502.

 

L’integrazione con il metodo Aticelca 501

 

Promuovendo l’opportuna separazione tra scarti cellulosici e non cellulosici, il metodo 502 consente di avviare a riciclo solo le parti in carta o cartone, ottimizzando in questo modo i processi di selezione e lavorazione. Così facendo, si pone in diretta continuità con il metodo Aticelca 501, specializzato proprio nella valutazione della riciclabilità dei materiali a base carta.

Il sistema di valutazione 501 si basa su un’analisi che simula le diverse fasi di riciclo su un campione cellulosico fino alla produzione di un nuovo foglio di carta, per esaminarlo poi in laboratorio e stabilirne il livello di riciclabilità in rapporto ad alcuni parametri.

I possibili livelli sulla scala di riciclabilità sono cinque:

  • A+, il grado di riciclabilità più alto, associato a uno scarto inferiore all’1,5%;
  • A, riciclabile con uno scarto inferiore al 10%;
  • B, riciclabile con uno scarto inferiore al 20% e/o una consistente quantità di parti adesive o di agglomerati di fibre cellulosiche;
  • C, il grado di riciclabilità minore, con uno scarto fino al 40%;
  • Non riciclabile.

Se valutato come riciclabile, il materiale analizzato potrà essere lavorato affinché le fibre cellulosiche contenute al suo interno siano prelevate e riutilizzate. Nel caso in cui risulti invece non riciclabile, non potrà essere conferito nella raccolta differenziata con la carta.

La dichiarazione di riciclabilità attraverso il marchio Aticelca “Riciclabile con la carta” permette alle imprese di comunicare ai consumatori, in maniera sicura e documentabile, la riciclabilità dei materiali utilizzati, dimostrando il proprio impegno nell’adeguamento dei processi produttivi a un modello di sviluppo economico più sostenibile e circolare.

 


Fonti e approfondimenti

 

Approvato il nuovo metodo di prova Aticelca 502 sulla separabilità

Riciclabilità della carta

Sistema di valutazione 501

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