08/07/2025

Dagli albori della raccolta differenziata al primato europeo: 30 anni di raccolta e riciclo di carta e cartone in Italia

Nel 1995 venivano raccolti in Italia circa 10 kg per persona all’anno di rifiuti di carta e cartone; nel 2024 la raccolta differenziata di questi rifiuti è salita ad oltre 65 Kg per abitante all’anno. Nel Sud e Isole tale raccolta nel 1995 era inesistente, a 0,6 Kg per abitante all’anno; nel 2024 al Sud e Isole la raccolta differenziata di rifiuti di carta e cartone è stata portata a tre quarti della media nazionale, oltre i 50 Kg per abitante all’anno.

Nel 1998, il primo anno della costituzione del CONAI e di Comieco, i rifiuti d’imballaggio di carta e cartone riciclati erano il 37% di quelli immessi al consumo; nel 2024 tale quota era salita al 92,5%, a fronte di un target europeo dell’85% al 2030, raggiunto in Italia con 10 anni di anticipo. Nel 1998 la quantità di rifiuti d’imballaggio di carta e cartone riciclata era meno di 1,5 milioni di tonnellate, su 4,0 milioni di tonnellate di tali imballaggi immessi al consumo; nel 2024 questa quantità è salita a quasi 4,5 milioni di tonnellate, su oltre 5,2 milioni di tonnellate immesse al consumo.

Sono cifre che documentano un grande successo ambientale: ci ha consentito di non utilizzare volumi enormi nelle discariche e di non ricorrere all’incenerimento, di evitare il prelievo di milioni di tonnellate di biomassa legnosa e di evitare l’emissione di ingenti quantità di gas serra.

Un grande cambiamento ambientale raggiunto con consistenti risultati economici; i costi evitati per lo smaltimento di milioni di tonnellate di rifiuti e per l’acquisto di milioni di tonnellate di materiale vergine, sono ben maggiori di quelli sostenuti nella raccolta e riciclo dei corrispondenti rifiuti di carta e di cartone. Senza trascurare che i 3 milioni annui di tonnellate in più di rifiuti di carta e cartone riciclati hanno fatto sviluppare attività industriali, richiesto e alimentato nuovi impianti e impiegato migliaia di nuovi occupati.

Un risultato avviato con le novità normative (dall’obbligo della raccolta differenziata, sostenuta con contributi ambientali, alla priorità del riciclo sostenuta con il ritiro e l’avvio al riciclo assicurati dal sistema CONAI-Consorzi di filiera) introdotte con il Decreto legislativo n. 22 del 1997.

Un target consentito da un modello italiano di organizzazione e di gestione della responsabilità estesa degli attori economici della filiera: il sistema Conai che, nel settore degli imballaggi di carta e cartone, vede protagonista Comieco nato nel 1985 e poi inseritosi nel nuovo sistema consortile.

I successi raggiunti in questo settore non sarebbero stati possibili senza le attività di Comieco che, operando come consorzio di materiale quindi non i solo d’imballaggio, hanno garantito il ritiro e l’avvio al riciclo dei rifiuti di carta e cartone, raccolti in modo differenziato a livello comunale, lasciando ampio spazio alle raccolte indipendenti di mercato, ma assicurando, come è accaduto spesso, un ritiro garantito anche quando i prezzi di mercato non erano favorevoli.

Grazie anche ad una gestione, con finalità non lucrative, di Comieco, espressa con la collaborazione di tutte le componenti della filiera (produttori, trasformatori, utilizzatori e riciclatori): una gestione motivata e competente che ha fatto funzionare in modo egregio un sistema complesso ed ha contribuito a finanziare e supportare l’aumento delle raccolte differenziate, specie nei territori in ritardo, consentendo di raggiungere un vero e proprio record europeo.

Dobbiamo fare tesoro delle buone pratiche di questo successo – specie in un contesto di mercato non favorevole, peggiorato dagli alti costi dell’energia – per affrontare le nuove sfide, ineludibili, della decarbonizzazione e della maggiore circolarità. In particolare, della capacità di essere alla testa del cambiamento ambientale, integrando visione, innovazione e operatività, con la consapevolezza che le sfide ambientali, se ben affrontate, possono diventare opportunità feconde per lo sviluppo e le attività industriali.

 

EDO RONCHI

Presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile, già Ministro dell’Ambiente

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