Lo spreco alimentare è una consapevolezza di dominio globale e la FAO ha prodotto un toolkit in cui fornisce indicazioni, strategie e buone pratiche di
riduzione dei rifiuti di cibo secondo lo schema della piramide invertita che vede la riduzione come strategia preferita secondo questa gerarchia:
- riduzione;
- riuso;
- riciclo e recupero;
- discarica.
L'impronta di carbonio globale dello spreco di cibo è stata stimata in 3,3 Gtonnes di CO2 equivalente: se il cibo che viene prodotto e non consumato ogni anno fosse un Paese, sarebbe al terzo posto al mondo per emissioni di gas serra, dietro Stati Uniti e Cina.
Mentre nei Paesi in via di sviluppo i maggiori sprechi si concentrano nelle fasi di raccolta di cibo, stoccaggio, trattamento, trasporto a causa della carenza di infrastrutture, dei bassi livelli di tecnologia e di investimento nei sistemi di produzione alimentare, nei Paesi sviluppati lo spreco alimentare si verifica soprattutto a livello di vendita al dettaglio e di consumo.
Tra i consigli riportati dalla FAO ritroviamo quello rivolto alle aziende di sensibilizzare sullo spreco alimentare ovvero le aziende dovrebbero avere come prassi il reporting dello spreco alimentare.
Anche l'
imballaggio è menzionato attraverso lo stimolo rivolto ai professionisti del packaging che stanno vivendo un cambiamento nell'approccio alla loro professione e che possono loro stessi lavorare per ridurre i rifiuti alimentari al fine di estendere la shelflife e ridurre il consumo di materiali di imballaggio.
Infatti, se la confezione è considerata parte del problema ambientale legato agli scarti di cibo, allora può anche essere parte della soluzione impedendo la produzione di rifiuti.
Ne è un esempio il
nuovo packaging di TESCO (UK) che può mantenere frutta e verdura freschi più a lungo: la confezione contiene una striscia rivestita con un prodotto naturale che è in grado di assorbire l'etilene che provoca la maturazione della frutta e la conseguente creazione di muffe. Questa innovazione potrebbe essere utilizzata in una vasta gamma di frutta e verdura , senza alcun costo aggiuntivo per gli acquirenti e senza influenzare la sua
riciclabilità.
Leggi l'intero documento "Toolkit - Reducing the food wastage footprint":
www.fao.org/docrep/018/i3342e/i3342e.pdf