21/04/2018

La casa del futuro: l’architettura per una migliore gestione della raccolta differenziata

Fuori Salone 2018: Comieco presenta Atlas, la ricerca di Stefano Boeri Architetti sull’abitare di domani.

Oltre 7,5 miliardi di persone nel mondo, che si stima possano arrivare a oltre il doppio entro il 2030, 4 miliardi di tonnellate di rifiuti prodotti ogni anno, che aumenteranno del 50% in 15 anni con la continua crescita della popolazione mondiale. Diventa prioritario trovare soluzioni per una gestione dei rifiuti sempre più efficace ed efficiente. E’ impossibile immaginare ambienti domestici, edifici o interi quartieri che non tengano in considerazione la quantità di rifiuti prodotti dagli abitanti e dalle loro attività. Architettura moderna e design risultano discipline centrali nel processo di un nuovo approccio economico e ambientale, diventando così pilastri per il successo dell’intero ciclo dei rifiuti verso l’economia circolare.

Queste le premesse che hanno dato vita allo studio, Atlas, sviluppato da Stefano Boeri Architetti e Comieco, per analizzare il dialogo tra una buona ed efficiente gestione dei rifiuti e l’architettura, ovvero una progettazione di ambienti che tenga conto dei problemi estetici e di spazio legati alla raccolta differenziata.

L’abitare del futuro non può prescindere dal tema della gestione e dello smaltimento dei rifiuti. Una necessità che va ripensata e integrata nella realtà domestica come un passo essenziale, nell’ottica di un approccio olistico alla sostenibilità” ha commentato l’architetto Stefano Boeri.

Tre gli ambiti che descrivono i campi di intervento della ricerca selezionati in base al luogo in cui si gestisce la raccolta differenziata e al numero di persone coinvolte: la cucina, dove i materiali sono separati, il condominio, in cui i rifiuti vengono raccolti collettivamente, e il quartiere, dove il rifiuto è ritirato e destinato alle fasi successive. Ciascuno di questi ambiti è stato analizzato secondo criteri di igiene, decoro, accessibilità, sicurezza e disturbo acustico.
Molteplici sono state le metropoli studiate, tra le quali l’esempio di successo della città di Milano. Con una popolazione di 1,3 milioni, i cittadini producono 496 kg/abitante di rifiuti, ma grazie ad un efficiente e puntuale sistema di raccolta porta-a-porta nell’area urbana si raggiunge oggi un tasso di riciclo di oltre il 52%.

Sulla base dell’analisi delle best practices urbane sono stati proposti nuovi progetti per la città del domani: si va dalle borse componibili e dai composter a uso domestico, ai modelli di raccolta rifiuti condominiale, fino alle ecostation e i cassonetti a scomparsa pensati per il quartiere. Una delle soluzioni più innovative è il sistema pneumatico, dedicato ai condomini, che combina canne di caduta con un meccanismo ad aria compressa per trasportare il rifiuto sotto terra fino a un centro di raccolta.