22/07/2005

La Cina traina l'export di carta da riciclare

LECCE - Le cartiere italiane hanno fame di carta straccia: nel 2004 i 73 impianti italiani di produzione di carta e cartone hanno utilizzato come materia prima 5,5 milioni di tonnellate dì materiali da macero. Soltanto un terzo della materia prima usata dagli stabilimenti viene “dagli alberi” (in realtà, si tratta dei residui della lavorazione del legname), mentre viene dal riciclaggio il 50% del fabbisogno. Ma anche il resto del mondo ha fame di carta da macero, e soprattutto la Cina “mangiatutto”.
Dopo avere importato per anni la materia prima (un milione di tonnellate sette anni fa), l'Italia ha cominciato a esportare cartaccia: l'anno scorso ne sono state vendute all'estero l00mila tonnellate, con un balzo in avanti del 14% rispetto al 2003, mentre le importazioni sono scese del 15%. Sono questi alcuni dei dati illustrati ieri a Lecce dal Comieco, il consorzio di ricupero degli imballaggi cartacei, in occasione della presentazione del suo decimo rapporto d’attività.
Nel 2004 si e registrato un aumento della produzione cartaria del 2% circa, dovuto soprattutto alla crescita della produzione di carta da giornale (+5.8%), delle carte patinate (+5,5) e delle carte per usi domestici, igienici e sanitari (+2.9%). Il consumo complessivo sì attesta su 11 milioni di tonnellate.
Per quanto riguarda il consumo di carta straccia, la raccolta interna e cresciuta del 6,7%, passando a 5,6 milioni di tonnellate. L'andamento del mercato italiano della carta usata si è caratterizzato per una sostanziale stabilità delle quotazioni. Gli italiani così hanno imparato a raccogliere e a riciclare la cartaccia Ogni cittadino dei 5.600 comuni che hanno attivato il servizio di raccolta differenziata ha destinato alriciclo 33,5 chili di carta e cartone usati. E il gesto di civiltà costituito dal separare la carta si sta diffondendo anche nel Mezzogiorno: ci sono cittadine che hanno comportamenti sociali simili a quelli che si osservano in Veneto o in Lombardia. Come per esempio Comiziano (Napoli), o come certi paesi della Lucania. La Puglia si distingue con oltre 82mila tonnellate di materiali cellulosici avviati al riciclo, pari ad un tasso di crescita di circa il 12%: seguono la Sicilia (+20%) e la Campania (+10%).
Tuttavia è il Nord a a produrre le quantità più consistenti, anche se con tassi di crescita più modesti perché ormai su cifre già considerevoli: la Lombardia rigenera 460mila tonnellate di carta e cartone (+4% rispetto all'anno precedente). La crescita percentuale più significativa va attribuita alle regioni del Centro (+25%), soprattutto per il potenziamento del servizio di raccolta a Roma; bene anche Nord e Sud, anche se con performance minori (rispettivamente +11% e + 16%).
Il consorzio Comieco ha ora superato i due milioni dì tonnellate di materiale cartaceo raccolto fra l'83% dei cittadini e rigenerato (+ 15% tra 2003 e 2004), con un beneficio economico per il sistema-Paese quantificato in oltre 610 milioni di euro negli ultimi sei anni. L'analisi del 2004 lascia prevedere, a livello nazionale, che la tendenza positiva sarà confermata anche nel 2005: il dato atteso a livello nazionale è di oltre 2.3 milioni dì tonnellate.
J.G.
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