Sottratti alla discarica, i rifiuti di tutti i giorni si trasformano in risorse. Questa volta tocca ai contenitori per il latte, la panna e i succhi di frutta confezionati in Tetra Pak. Che diventano carta e plastica riciclate.
Se ancora non vi siete accorti che il Tetra Pak si ricicla, è perché la raccolta differenziata è iniziata ufficialmente solo un anno fa e copre il territorio nazionale a macchia dì leopardo. Tra i comuni già coinvolti ci sono Torino, Firenze, Reggio Emilia, Napoli e L’Aquila. Appena inaugurata a Milano, la raccolta dovrebbe estendersi velocemente ad altre località grazie all'accordo siglato con Comieco, il consorzio che si occupa del recupero e del riciclo della carta. Gli imballaggi
poliaccoppiati a base cellulosica, come sì definiscono e confezioni in Tetra Pak, vengono recuperati attraverso il riciclo
congiunto con altri materia ovvero, a seconda delle situazioni, assieme alla carta nella raccolta multimateriale o con i rifiuti organici. Eccetto l'ultimo caso, da cui sì ricava
compost per fertilizzare il terreno, negli altri due i rifiuti sono inviati alle cartiere dove la parte di cellulosa viene separata grazie a una semplice azione meccanica a base d'acqua. In questo modo i contenitori per il latte fresco diventano cartalatte, mentre da quelli per i prodotti a lunga conservazione nasce cartafrutta, entrambe usate per articoli di cancelleria e sacchetti della spesa. Con i residui di polietilene e alluminio sì ottiene invece un materiale plastico, il Maralhene, impiegato in edilizia e nella produzione di gadget, arredo urbano, vasi e fioriere.
Nicoletta Sala