Compostabilità

Comieco supporta la ricerca e l’innovazione di imballaggi bio-based. Lo sviluppo di caratteristiche di biodegradabilità e compostabilità, che rispettino la norma tecnica europea UNI EN 13432:2002, è infatti un elemento strategico per la prevenzione della produzione dei rifiuti, così come definito dalle Direttive europee, e lo è anche per l’effettivo recupero dei manufatti cellulosici all’interno della filiera di compostaggio.

La compostabilità è la capacità di un materiale organico di essere riciclato organicamente assieme all’umido, trasformandosi in compost mediante un processo di decomposizione biologica della sostanza organica che avviene in condizioni controllate.

Quindi quando non è possibile avviare a riciclo le fibre contenute nel packaging in carta e cartone queste possono essere recuperate insieme ai rifiuti organici presso un impianto industriale di trattamento biologico.
Al termine del processo di compostaggio si ottiene il compost, un prodotto ammendante per il terreno biologicamente stabile, inerte e inodore, ideale per il nutrimento del suolo ed è adatto ai più svariati impieghi agronomici (dal florovivaismo fino alle colture praticate in pieno campo).

La compostabilità degli imballaggi va testata in laboratorio secondo la norma tecnica europea UNI EN 13432.

Quando l'imballaggio cellulosico può andare a recupero organico?

I rifiuti di imballaggio, aventi analoghe proprietà di biodegradabilità e compostabilità rispetto ai rifiuti organici sono raccolti e riciclati assieme a questi ultimi, quando (ex art.1, comma 8 del D.L.vo del 3 settembre 2020, n. 116):

  1. sono certificati conformi allo standard europeo EN 13432 per gli imballaggi recuperabili mediante compostaggio e biodegradazione;
  2. sono opportunamente etichettati e riportano, oltre alla menzione della conformità allo standard europeo, elementi identificativi del produttore e del certificatore nonché idonee istruzioni di conferimento di tali rifiuti nel circuito di raccolta differenziata e riciclo dei rifiuti organici.

Quando ha senso progettare un imballaggio cellulosico compostabile?

  1. Per specifiche applicazioni, ad esempio sacchetti per la raccolta differenziata del rifiuto umido;

  2. per imballaggi a contatto con alimenti umidi e grassi;

  3. in circuiti chiusi in cui si può garantire l’approvvigionamento di prodotti certificati e una raccolta adeguata, ad esempio presso luoghi come mense scolastiche e aziendali, grossi centri commerciali, aeroporti, eventi pubblici/fiere/concerti;

Ma ricorda: per un imballaggio cellulosico non a contatto con alimenti e a contatto con alimenti secchi (per i quali non sono previste prove di migrazione) il fine vita prioritario è sempre il RICICLO.


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